martedì 1 aprile 2008

Fear Agent, l'icontenibile fascino dell'ignoranza

Grazie alla sua carica esagerata di ignoranza è impossibile non considerare Fear Agent come un piccolo tesoro, una guilty pleasure verrebbe da dire, immancabile nell’antro di ogni fumettaro allo stadio terminale. E il motivo è presto detto, soprattutto se contestualizzato nel panorama offerto odiernamente dalla narrativa disegnata: se con Azzarello devo leggere prendendo appunti, con Millar devo conoscere la situazione geopolitica mondiale degli ultimi quindici anni, con Ellis mi devo preparare a incassare almeno un paio di poderosi montanti alla bocca dello stomaco, con Fear Agent mi basta spegnere il cervello. Si noti che non mi sto lamentando del livello stellare a cui l’arte sequenziale ci ha abituato negli ultimi anni, però è dura non ammettere che tra un noir di Brubaker e una riflessione post bellica di Ennis un sano pacco da sei di birra, violenza e volgarità non appaia come un autentica boccata d’aria fresca.

Fear Agent restituisce il fumetto alla sue origini basse, fregandosene dell’introspezione e dell’immersione letteraria, restituendoci quel divertimento genuinamente fine a se stesso tipico degli strati più popolari di questa forma d’arte. L’opera di Rick Remender non sconfina nel campo da gioco della nostalgia a tutti i costi, ambito decisamente delicato a meno che non si parli degli American Best Comics di Moore o del Superman di Morrison e Quitley, ma piuttosto si impone con il suo fare da spaccone menefreghista, capace di masticare e sputare ridotti in poltiglia gli ultimi 50 anni di sci fi. Come una sorta di Die Hard farcito di alieni, robot, astronavi e steroidi.

Menzione d‘onore all’Italy Comics per aver deciso si proporci tale gioiello nel formato a lui più congeniale, ovvero quello spillato che tanto ci ricorda tutta quella paccottiglia non degna di finire in un trade paperback di lusso. In un momento dell’editoria in cui la narrativa “vera” finisce sommersa in un mare di scritte metallizzate e carta da culo, in cui è proprio il fumetto a restituire dignità al supporto, proponendo edizioni sempre più curate e preziose, la Nostra piccola casa editrice si pone controcorrente. Anche qui vale lo stesso discorso fatto per il contenuto: è meraviglioso stringere tra le proprie mani di collezionista edizioni praticamente esenti da difetti come quelle curate dalle Edizioni BD o dalla Salda Press, ma la gioia di trovare ogni mese, ben riposto nella propria casella, quel piccolo spillato, così crasso e di pancia, rimane enorme.

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