sabato 30 agosto 2008

La migliore sparatoria di sempre?





Probabilmente no, ma non posso fare a meno di vedermela una volta a settimana! Dal misconosciuto Dragon Family di Lau Kar Wing (HK/1988). Coreografie del leggendario Liu Chia Liang. Qui una bella recensione.

3 commenti:

Giangidoe ha detto...

Notevolissima!
E anche mooolto complessa...
A me l'unica sparatoria che mi abbia colpito in modo indelebile è sempre di un film orientale -giapponese per la precisione- e la mandarono su una puntata della trasmissione LE NOTTI DELL'ANGELO diversi anni fa.
E' una scena di VIOLENT COP di Kitano (che vidi solo tempo dopo), in cui lui -ormai ossessionato dall'inseguimento e dalla rabbia- si mette a sparare al suo "inseguito" in una via cittadina e in prossimità di due ragazze, uccidendone una senza neanche accorgersene (e suscitando la reazione incredula e disperata dell'amica).
Che poi, in quella stessa puntata, vidi anche una scena inaspettatamente inquietante ed alienante di un film di Lamù (che tra l'altro ho citato di recente in un commento al mio ultimo post).

MA! ha detto...

Capisco cosa vuoi dire. Tu sei andato a un livello molto più profondo del mio. Io ho postato la sparatoria solo per il suo valore di linguaggio cinematografico. E' il motivo per cui adoro il cinema marziale e action orientale: pura tecnica e inventiva. Basta vedere Hard Boiled di John Woo. Se dopo parliamo di quella che è veramente la migliore sparatoria di sempre allora Il Mucchio Selvaggio fa il vuoto attorno ai suoi ultimi 10 minuti!

Giangidoe ha detto...

Mannaggia, il genere western mi manca quasi del tutto... E anche le sparatorie in realtà non sono il mio forte.
Ho raccontato quest'aneddoto perchè ricordo quella puntata de LE NOTTI DELL'ANGELO come il quadro più inquietante -ma insieme suggestivo- sul Giappone contemporaneo, e quel particolare frammento del film di Kitano come una mostruosità atroce e "amorale" -sempre tecnicamente parlando- che non avevo mai visto prima, almeno con quella asciuttezza (c'era l'urlo strozzato dell'amica, in lingua originale e senza musica, e senza nessuno che si fermasse... mi fece tutto davvero impressione).