lunedì 11 gennaio 2010

C'è ancora vita in Giappone: Love Exposure di Sion Sono (Jap/2008)




Cosa succede quando fai dirigere una commedia sentimentale a uno come Sion Sono, controverso regista di Suicide Club e Noriko’s Dinner Table? Succede che ti ritrovi tra le mani un monolite a sfondo antireligioso di quasi quattro ore. Dove, letteralmente, succede di tutto.



Love Exposure narra le vicende di Yu, figlio di un prete cattolico, e dell’iter spirituale alla ricerca della sua personalissima Maria. Unica donna al mondo a permettergli di raggiungere l’erezione. Vessato dal padre, obbligato a peccare pur di avere qualcosa da confessare, diventerà un maestro nell’arte dell’ upskirt e debellerà una pericolosissima setta proto cattolica. Senza dimenticare spargimenti di sangue, guai di famiglia e combattimenti travestito da Meiko Kaji (senza ombra di dubbio la donna più spietata della storia del cinema).



Nonostante un budget ridotto (che si ripercuote soprattutto sulla fotografia) il capolavoro di Sion Sono è farcito all’inverosimile. I ritmi sono vertiginosi e la trama diventa sempre più intricata con il passare delle ore. Quello che colpisce è l’unicità dell'insieme. In Love Exposure si ride e si piange, la delicatezza dei sentimenti va a convivere con scene candidamente triviali. E’ come assistere alla versione espansa di una gag di Vermilion Pleasure Night, con abbondanti e generose ricadute nell’autorialità meno spicciola. Una costruzione dei personaggi complessa e stratificata non impedisce di mantenere una certa fumettosità di fondo, così ancora una volta la leggerezza va a rendere più piacevole e divertente un’opera che altrimenti sarebbe risultata impossibile da affrontare. Anche la trama, pur nella sua assurdità, scorre perfettamente. Il fatto A porta al fatto B, stadio necessario per arrivare al fatto C. La sceneggiatura originale viaggiava attorno alle 6 ore, ma la volontà di ridurla ad almeno 4 da parte dei produttori ha portato a risultati clamorosi. Perché nonostante la sua lunghezza fiume Love Exposure è un racconto asciutto, che nulla concede al barocchismo o allo svolazzo d’artista. Impossibile anche la furba troncatura in due episodi distinti, vista la contemporanea coesione e frammentazione dell’insieme (in altre parole, ogni quarto d’ora di film potrebbe essere espanso a lungometraggio. Eppure la storia è così compatta e snella che tutto pare perfetto per i canonici 90 minuti).



Sion Sono si supera, realizzando un’opera dall’infinito potere iconoclasta (qualsiasi tipo di dogmatismo morale ne esce con le ossa rotte) che è prima di tutto una dolce storia d’amore. Si ride a crepapelle quando il giovane Yu realizza come canalizzare il potere della solitudine e diventa il Principe dei Pervetiti, proprio come si rimane scossi dalle tragiche e convulse cessioni al dramma. Così geyser di sangue da peni mozzati riescono a trovare una giustificazione all’interno di parentesi da shojo manga, nei paraggi della trasposizione live action di una qualsiasi serie ad ambientazione scolastica. Pare che la forma e il contenuto abbiano trovato un connubio perfetto: l’apparenza da kolossal indigestibile si stempera nella fruibilità da film umoristico, mentre contenuti fin troppo facilmente trattabili in maniera (parola non usata a caso) estrema diventano base per una vicenda squisitamente rosa.



Su Play.com è possibile prenotare il dvd, che sarà in vendita dal 25 gennaio, al costo irrisorio di 12 euro. Non avete giustificazioni, prendetevi 4 ore libere e preparatevi a visitare lo sgangherato mondo di Yu.



2 commenti:

Valentino Sergi ha detto...

Fatta.. mi hai convinto.

MA! ha detto...

Vedrai che non te ne penti. Fidati.