giovedì 2 dicembre 2010

[kick-ass movie] Men from the gutter di Nam Nai Choi (HK/1983)





Nam Nai Choi lo si conosce per capisaldi come The Story of Ricky, The Cat, Seventh Curse, Erotic Ghost Story e Peacock King. Autentici simboli di un cinema che si costruisce per accumulo e per compressione, dove ai pochi mezzi si sopperisce con una quantità di idee esagerata e ingestibile. Opere di genere fantastico, la cui natura stessa spinge alla ricerca dell’effetto speciale e della trovata a sorpresa a ogni costo (anche per distrarre dai limiti della produzione). Mostri in lattice, combattimenti impossibili, corpi dilaniati e ogni sorta di fantasia visiva possa essere inserita in un copione cinematografico. Un universo barocco e, forse, un poco indigeribile per chiunque non sia più che avvezzo ai sapori speziati della serie B. Ma, tra una risata postmoderna e l’altra, in pochi sanno che Nam Nai Choi è realmente un grande regista. Non narratore, regista. Capace di un montaggio furioso e di movimenti di macchina impetuosi, pronto a regalarci sempre e comunque spettacolarità e sense of wonder (nonostante le condizioni in cui si sia sempre trovato a lavorare). Basta una porzione qualsiasi del capolavoro Seventh Curse per strappare più oooh meravigliati di tutti i milioni di dollari dietro Narnie o Pirati caraibici vari. Che dopo questa meraviglia sia o meno di nostro gradimento è tutto un altro discorso. A riprova di queste sue capacità espressive (alla faccia di tutti quelli che vedono la serie B come sinonimo di incapacità) bisogna rispolverare questo Men from the gutter, action poliziesco del 1983 prodotto dagli studi Shaw Brothers. Un titolo misconosciuto, privo di ogni forma di bizzarria gratuita, dove il Nostro ha la possibilità di esprimersi senza l’obbligo di eccedere nel suo solito helzapoppin’ di fantasie deviate.



Il risultato è travolgente.



Men from the gutter potrebbe essere definito con due sole parole: fast & brutal. Protagonisti su protagonisti buttati lì solo per farli morire nel modo più drammatico possibile, una sceneggiatura composta unicamente da buchi, una marea di scene d’azione dove succede di tutto, protagonisti tagliati con l’accetta, fucilate in pieno petto come se piovesse e la solita miriade di trovate disseminate da Nam Nai per tutta la durata del film. Non ha importanza che si tratti di uno stacco di montaggio, di un movimento di macchina o di una coreografia. Tutto è fatto per arrivare allo spettatore nel modo più diretto possibile. Non c’è retorica, profondità o grazia. E’ azione per il gusto dell’azione. Non siamo nei territori dell’esagerazione di Wonder Seven, Tiger on the Beat o The Black Panther Warriors (tre esempi di action cantonese estremo fino al parossismo): Men from the gutter è prima di tutto un’opera piccola e sporca, priva di quella gioia ludica evidente nelle pellicole di (rispettivamente) Siu Tung Ching, Lau Kar Leung e Clarence Fok.



E tutto questo senza urlare. La classe di Nam è tale da non sfociare mai nella pagliacciata, scegliendo piuttosto la via del taglio selvaggio. La colluttazione media non dura mai più di qualche secondo, terminando sempre nella maniera meno gloriosa possibile. Ginocchiate, colonne vertebrali che si spezzano, fucilate. Una tendenza alla compressione che permette di leggere il cartello The End poco dopo lo scoccare degli 82 minuti. Men from the gutter è semplicemente un film cazzuto, dove un pugno lo si tira per far male. Non per far spettacolo o per puntare a chissà quale figura retorica. Cinque nocche in volto non hanno bisogno di sovrastrutture per essere capite e metabolizzate dal pubblico. Il bagaglio tecnico da Maestro Minore del Nostro fa il resto, facendo viaggiare il tutto alla velocità di un treno merci fuori controllo. A un certo punto c’è un dolly che segue l’irruzione di una squadra speciale e termina sulla posa plastica di uno dei protagonisti. In 3-4 secondi. Altra gente ci avrebbe costruito una sequenza tronfia e carica di quell’adrenalina sintetica che ha soffocato il cinema moderno. Nam invece stava già pensando a come filmare il prossimo calcio volante con scarica di fucile a pompa annessa.

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