domenica 28 agosto 2011

Facciamo un doppio a Street Fighter?



Avete idea di cosa passa per la testa di un videogiocatore professionista (o aspirante tale) durante il più grande torneo della sua vita? Focus, il documentario che trovate allegato qui sotto, è un interessante spaccato di una realtà sempre meno ghettizzata. Steve Hwang decide di seguire l'ascesa di Mike Ross, dai piccoli tornei di provincia fino alle platee dell'EVO. Per una volta nessun pregiudizio, paternalismo o semplificazione. Solo la fotografia di come Street Fighter (ma sarebbero stati tanti i titoli da tirare in ballo) ormai abbia perso la sua connotazione di prodotto tecnologico, diventato invece uno standard ed elemento irrinunciabile all'immaginario collettivo degli ultimi 20 anni. Non l'ultimo gioiello di un'industria multimiliardaria, ma semplice strumento di competizione. Naturalizzato come un pallone da calcio o un fresbee. Non ha caso durate i 74 minuti del video i giocatori parlano molto dei loro rivali (umani) e pochissimo di tecnicismi nerd. La più grande innovazione riconosciuta agli ultimi capitoli della saga di SF è il fatto di poterla giocare in casa come meglio si preferisce, senza avere l'obbligo di trovare una sala giochi nelle vicinanze.


Detto questo spero che adesso ne girino un seguito, cercando di spiegare come ha fatto questo ragazzetto a salire tanto nel rating mondiale utilizzando solo E. Honda.


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