mercoledì 21 dicembre 2011

[Amo la mia vita di merda] Fuck This Life 16 di Weirdo Dave (And Press)



Cosa è Fuck This Life? Riducendolo ai minimi termini non abbiamo tra le mani che 28 pagine fotocopiate in b/n, riempite con ritagli di giornale incollati con diligenza da scolaretto. Articoletti di cronaca nera, frammenti di pornografia, pubblicità, cartoni animati e un sacco di altra roba. Tutti ritagliati con cura e disposti in ordine, come in un album fotografico di famiglia. Apparentemente non esiste una vera logica, se non qualche richiamo tematico piuttosto labile. Ci fosse stato in mezzo un Harmony Korine qualsiasi probabilmente avrebbe arricchito il tutto con qualche innocua uscita inscrivibile nel tremendo calderone dell’artsy fartsy. Sapete di cosa si tratta, no? Disegnini tremolanti, macchie finto casuali, scritte prive di senso. Magari avrebbe reso il tutto un po’ più commestibile, ma il senso finale ne sarebbe uscito stravolto. Un bel manifesto anti-consumista a misura di radical chic, disturbante il giusto. Quindi perfetto per i salotti buoni della cultura. Esattamente agli antipodi di dove mi vogliono portare queste pagine stampate e distribuite con ammirevole coraggio dalla And Press.


Tanto per essere chiari: nella testa di Weirdo Dave l’idea di criticare la produzione di bassa macelleria culturale composta da pornografia, rotocalchi e pubblicità non esiste proprio. Anzi, Dave adora tutto questo. Fuck This Life è il suo album di nozze. Lo scrigno dei tesori di un bambino che ha passato troppo tempo solo davanti alla TV. Non parliamo del nobile rapporto d’amore tra Warhol e Brillo, qui si tratta proprio di un amplesso lercio e puzzolente consumato nei bagni della stazione.


Logico che al fruitore medio questi collage sospesi tra autismo e serial killer in potenza appaiano come gratuiti e dozzinali. Il punto sta tutto nel fatto che lo sono, senza tante ipocrisie. Fuck This Life è brutale e trasparente (con un titolo così cosa ti aspetti?). Non c’è malizia, ironia o, tanto meno, sovrastrutture. Tra le sua pagine troverete solo accumulo di sesso e mercanzia a basso costo, disposti bene ordinati come la casalinga di Voghera ripone la spesa del sabato mattina. E, per quanto l’orgoglio ci impedisca di riconoscerlo, in questa metodica religione da hard discount bene o male ci siamo caduti tutti almeno una volta. Non fa nulla se leggiamo tanti libri difficili e ci riempiamo la bocca con parole altisonanti. Arriverà il giorno in cui ci sorprenderanno a razzolare (metaforicamente) nella spazzatura.


Weirdo Dave invece lo fa con un bel sorriso stampato sul volto. Prende i suoi tesori e li riproduce nel modo più dozzinale possibile (la fotocopia). L’assenza di freni nell’amare questa massa informe di rumore (nel senso di fastidio, distrazione) lo ha spinto poi a creare un modo per diffondere queste sue composizioni a più ampio raggio possibile (riuscendoci, visto che siamo arrivati al numero 16. Senza contare che i primi numeri sono raccolti in volumi sponsorizzati da gallerie d'arte e da brand come Supreme). Marshall McLuhan ci sarebbe andato a nozze, Walter Benjamin forse un po’ meno (eufemisticamente). 


Fuck This Life è una di quelle idee che potrebbero esistere anche solo come astrazione. Perché, nel suo ipermaterialismo, è il concetto che ci sta dietro ad avere (un immenso) valore. La possiamo acquistare o meno, ma il fatto che qualcuno abbia pensato di realizzare e pubblicare una fanzina di questo tipo rimarrà comunque. E non esiste modo migliore per farci capire che nella spazzatura ci stiamo affogando.

1 commento:

Officina Infernale ha detto...

qui si sfonda una porta aperta....