mercoledì 14 novembre 2012

The Secret - Agnus Dei



Nel mio personalissimo vocabolario colloquiale l’aggettivo figo/a potrebbe essere definito come la versione contratta di “cosa giusta al momento giusto”. Questo non implica la vendita di migliaia di copie, la presenza sulla bocca di tutti o una popolarità di massa. Anzi, spesso e volentieri le cose fighe sono ad appannaggio di pochi. E’ un po’ come la divisione tra mercato di massa ed early adopter. Prendi un autore come Louis C.K. E’ un genio, ma farà ridere solo chi di comicità ne sa parecchio. Non a caso è stato definito come comico per comici. Dal suo bacino di idee cabarettisti più popolari attingeranno allo sfinimento, annacquando e arrivando con quel pizzico in ritardo che basta per conquistare la casalinga di Voghera. In questo caso il vero figo è Louis, perché è lui il comico giusto al momento giusto. Sta a noi capirlo (e infatti io lo conosco perché mi ci hanno introdotto altri, mica è farina del mio sacco) e approfittarne.

Definita questa cosa potrei esaurire la recensione del disco in una sola riga.
Band figa. Disco figo. Produttore figo. Tutto fuori per l’etichetta più figa del pianeta. Punto.

Mentre noi stiamo qui ad arrabattarci sulle nostre miserie i triestini The Secret se ne vanno in America e - nell’anno che ci ha consegnato The Faceless, Between the Buried and Me, Converge, Pig Destroyer, Cattle Decapitation, High On Fire - spiazzano tutti con un disco inarrivabile. Non sentivo una roba così gelida dai tempi del capolavorissimo Storm of the Light’s Bane dei Dissection. Meno abrasivo e malvagio del precedente Solve et Coagula, Agnus Dei è invece raffinato e bestiale allo stesso tempo. Doloroso come una rasoiata in pieno volto eppure sempre accessibile e coinvolgente. La copertina ne è perfetta definizione. Uno di quegli ossari dove l'orrore diventa sublime e potresti perfino definirlo "bello" o "suggestivo". Eppure parli di morti ammucchiati (se siete fanatici di Ballard tirate pure fuori la vostra copia di Crash. Il senso è lo stesso).

Tornando al discorso del "figo". Potrà non piacere, ma questo è il suono. La colonna sonora del 2012. Conta solo questo.

Essere sul pezzo.

Essere il pezzo. 

Raccontare la realtà con suggestioni destinate a durare. Scattare un’istantanea ipereale e dimostrare di essere lucidissimi nonostante ti capiscano in pochi. Sfruttare materia ignorante come black metal, hardcore e crust per arrivare a risultati altissimi. La definizione di artista, che con il maestro artigiano non ha nulla a cui spartire.

Io i The Secret li farei suonare alla White Cube, non in qualche locale sperduto in zone industriali. L'equivalente musicale di quelle opere d'avanguardia realizzate con materiali primordiali. Di dischi più belli ne sono usciti e ne usciranno un sacco (vedi l'ultimo Cattle Decapitation, superiore in tutto) ma dubito che saranno così perfettamente incastrati nei nostri giorni come questo Agnus Dei. E per quello che mi riguarda nulla conta di più.

3 commenti:

Officina Infernale ha detto...

"...volume, insoddisfazione, oscurità" dissero in un intervista su Salad Days Mag qualche anno fa...non c'e' altro da dire...

Otoz ha detto...

Non riesco a capire quanto è relativo il tuo pensiero.
Trovi questo album un capolavoro in senso assoluto, o circoscritto nell'ambito metal?
Che non so se la mia ragazza, pur di ampie vedute, potrebbe ritenerlo un capolavoro..

Comunque non ti ho scritto per questo. Ti ho scritto per dire che il tuo blog è nella top 3 dei blog che seguo.
Linki solo figate.
Il corto Ninja mi ha svoltato un'intera settimana.

MA! ha detto...

Ciao e scusate per il ritardo delle risposte. Sono dannatamente preso da tutto e il blog è la prima cosa che ne risente.

Caro Otoz, secondo me questo disco è un capolavoro in virtù del fatto che incarna l'espressione più moderna della musica rock. Odio usare il termine cool perché è sempre riferito a cazzate per 14enni, ma se si considerasse il suo vero senso i The Secret sarebbero la band più cool del pianeta. Anche se fanno black/crust. Anzi, proprio perché fanno black/crust eppure appaiono come la rockband definitiva. Spero di essermi spiegato.

E grazie mille per i complimenti. Ogni volta che mollo il blog arriva qualcuno come te che mi fa sciogliere. Vi maledico tutti!